Che cos’è lo scorbuto

Cosa
La carenza massiccia e prolungata di acido ascorbico (Vitamina C) nella dieta è causa dello Scorbuto. Il nostro organismo necessita di circa 60-90 mg al giorno di vitamina C, che può essere assunta tramite il regolare consumo di frutta e verdura. Il nostro corpo, infatti, non è in grado di sintetizzare la Vitamina C e deve per questo rifornirsene costantemente.

Come
La malattia dello Scorbuto è caratterizzata da cachessia (grave deperimento organico) e successive emorragie diffuse. Si manifesta con un progressivo senso di affatticamento, debolezza, malinconia depressiva, manifestazioni emorragico-ulcerose a carico delle gengive, caduta dei denti, dolore e gonfiore articolare, emoraggie ed ecchimosi a livello sottocutaneo.

Quando
La malattia rimane in incubazione da 3 a 12 mesi nell’adulto e negli infanti, solitamente, compare tra il sesto e il dodicesimo mese di vita.

Chi
In passato era il male dei marinai che stavano in mare per lunghi periodi e non riuscivano a consumare frutta e verdure fresche.
Attualmente i soggetti più a rischio sono i consumatori di quelli che gli Americani chiamano “junk food” (il cibo spazzatura di fast food) a scarso, se non inesistente, apporto vitaminico.
Ma sono a rischio di deficit di vitamina C anche gli alcoolisti cronici, gli anziani e i fumatori. Si pensi che, per portare solo un esempio, una sola sigaretta brucia fino a 25mg di Vitamina C, laddove viene generalmente riconosciuto che il fabbisogno minimo giornaliero di tale vitamina sia tra i 50 e i 60 mg al giorno.

Dove
Offrono un buon apporto di Vitamina C tutta la frutta e le verdure fresche e in particolare: limoni, arance, kiwi, fragole, ribes nero, mandarino, melone, cavoli, broccoli, piselli, spinaci, cavolfiori, prezzemolo.

Cenni storici sullo scorbuto

  • 1150 a.C.: La prima descrizione della patologia, Papiro Ebers.
  • 1499 d.C.: Vasco da Gama ritorna in Portogallo, dopo due anni di navigazione che lo avevano portato alla circumnavigazione dell’Africa e al raggiungimento dell’India, con l’equipaggio drasticamente dimezzato a causa dello scorbuto. Solo un terzo dei 170 marinai, riesce a scampare alla malattia.
  • 1741 d.C.: muore di scorbuto l’esploratore danese Vitus Bering, scopritore dell’omonimo stretto.
  • 1750 d.C. circa: un chirurgo dell Marina Navale Britannica, James Lind, pubblica il primo Trattato sullo scorbuto e dimostra come la malattia sia causata da una dieta povera di verdura e frutta fresca e come possa essere prevenuta con l’ssunzione regolare di questi alimenti freschi.
  • 1753 d.C. Francis Glisson riporta il primo caso di scorbuto infantile.
  • 1795 d.C.: la marina inglese stabilisce di aggiungere limoni e lime alle scorte alimentari degli equipaggi.
  • 1921 d.C.: il composto antiscorbutico viene denominato Vitamina C e tra il 1928 e 1933 esso viene isolato e cristallizzato da Joseph L. Svirbely, da Albert Szent-Gyorgyi Von Nagyrapolt e, indipendentemente, da Charles Glen King.
  • 1934 d.C.: Sir Walter Norman Haworth e Tadeus Reichstein, in modo indipendente, riescono a sintetizzare la vitamina C.
  • 1937 d.C.: per aver trovato il modo di sintetizzare la Vitamina C, Sir Walter Norman Haworth viene insignito del premio Nobel per la chimica. Provato che la ipotetica sostanza antiscorbutica (la Vitamina C) è l’acido ascorbico, trovata la struttura chimica e inventata la sintesi, l’acido ascorbico viene quindi reso disponibile per l’umanità in quantità illimitata come antidoto o cura preventiva per lo scorbuto. (Tanto per fare un esempio, un cucchiaino di acido ascorbico di 3 grammi circa può fornire Vitamina C quanto 22 chilogrammi di patate)
  • 1955 d.C.: J.J. Burns scopre che il motivo per cui alcuni mammiferi non riescono a produrre la vitamina C risiede nella mancanza dell’ultimo enzima della catena metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone ossidasi. Viene così scoperto che lo scorbuto non è soltanto una malattia dietetica dovuta alla carenza di Vitamina C, ma una vera malattia genetica epato-enzimatica, che deriva dall’assenza nel fegato di questo particolare enzima, il GLO, capace di convertire in ascorbato (sale derivato dall’acido ascorbico) lo zucchero del sangue.