Fitopatie: le malattie del limone

Funghi

Il mal secco è una malattia micotica endemica molto frequente e dannosa per gli agrumi e il limone è la specie citrus più sensibile e colpita.

La causa

La malattia è causata dal fungo Phoma tracheiphila che s’insedia all’interno dei vasi legnosi della pianta (ma può penetrare anche attraverso gli stomi), causando una tipica tracheomicosi. L’infezione avviene attraverso le ferite che si determinano a livello di apparato radicale o più frequentemente nella chioma e prende avvio nel periodo tra l’autunno e l’inverno, quando il clima è più umido e le temperature sono intorno ai 15°-20°C.

I sintomi

I rami ingialliscono, gli alberi si spogliano delle foglie e si disseccano. I tempi di mortalità per le piante colpite variano da pochi mesi a un anno, a seconda della parte che viene intaccata dal fungo.

I rimedi

I rimedi di risanamento naturale adottati dagli agronomi sono numerosi, seppure non del tutto risolutivi: nei limoneti infetti è importante evitare l’irrigazione a pioggia soprachioma, che faciliterebbe la diffusione del patogeno, e proteggere le piante da vento, freddo e grandine. Inoltre è necessario ricorrere ad una potatura frequente (ma contenuta, per non indebolire la pianta), bruciare le parti infette, tagliare le ceppaie infette e limitare i concimi troppo azotati; infatti gli eccessi di azoto rendono la pianta ancora più suscettibile all’attacco del fungo.

Tutte queste strategie di risanamento naturale risultano comunque inefficaci o non sufficienti e per questo è solitamente necessario affiancargli rimedi chimici (risanamento artificiale). Si possono fare applicazioni con lo ‘Ziram’ oppure con sali rameici, che possono prevenire le infezioni penetrate attraverso la chioma, ma che non sono efficaci nelle infezioni in atto sulla pianta o sulle radici.

Nonostante i risultati soddisfacenti ottenuti, anche questi rimedi chimici incontrano limitazioni nell’applicazione pratica, perché vanno ripetuti più volte durante il periodo autunnale e invernale e inoltre perché sporcano i frutti e possono provocare fenomeni di fitotossicità.

Da questa malattia, di difficile controllo, ci si può preventivamente difendere usando varietà resistenti e poco suscettibili al mal secco. Ma neppure questa è una soluzione del tutto soddisfacente. E’ vero che nell’ambito delle varietà del limone si rilevano naturalmente livelli di sensibilità differenziati e alcune cultivar (Monachello, Interdonato, Femminello S.Teresa, Femminello, Femminella Continella, ecc.) presentano caratteri di resistenza; ma l’inconveniente è che per alcune di queste varietà, la resistenza al malsecco spesso non corrisponde a caratteri bio-agronomici di pregio.

Virus e batteri

Le piante di limone possono essere intaccate da numerosi virus: Exocortite, Maculatura anulare, Psorosi, Tristezza, Impietratura e Cristacortis. La batteriosi più dannosa è causata da Pseudomonas syringae, che si manifesta con lesioni scure sulle foglie, specialmente in primavera.
Per eliminare questo agente patogeno si consiglia di effettuare un’accurata potatura al fine di eliminare i rametti infetti e migliorare l’aerazione della chioma. In presenza di forti attacchi si suggerisce un solo intervento con derivati rameici tra fine ottobre e inizio novembre.

Parassiti

I limoni subiscono anche “l’assalto” di parassiti di origine vegetale ed animale. Tra i parassiti animali troviamo insetti, acari e nematoidi. Tra gli insetti ricordiamo la cocciniglia, che perfora la lamina fogliare o i fusti giovani e si nutre della linfa.
Se l’infestazione è di lieve entità, è possibile debellare questo parassita asportandolo manualmente, avendo poi cura di disinfettare i fori lasciati dagli insetti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.

Se l’infestazione dovesse essere massiccia, è bene intervenire utilizzando dell‘olio bianco, magari attivato con un piretroide o con malathion, per un’azione più efficace.
Per un risultato ottimale è consigliabile trattare le piante con anticoccidici all’inizio della primavera oppure in autunno-inverno, in modo da riuscire a distruggere la gran parte delle uova.

Attenzione anche a limacce, lumache, roditori e arvicole.