Signora, non ci siamo capiti,
signora, sta a sentir quel che ti dico
No, ai tuoi baci dico no,
no, al tuo amore dico no,
al tuo languido sorriso dico no, no, no!
Non voglio i tuoi palazzi, non voglio le ricchezze, non voglio le carezze,
sei ricca ma sei racchia, ma guardati allo specchio,
non vedi che sei vecchia.
Dimmi che vuoi da me!
Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte,
ti dirò, qualcosa c’è che desidero da te…
Una fetta di limone, una fetta di limone,
una fetta di limone, una fetta di limone nel tè.
Non voglio i cento sacchi del grano che m’intoppi e regalini a mucchi
sei ricca ma sei sciocca, per me sei troppo secca, per questo non mi cucchi.
Dimmi che vuoi da me!
Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte,
ti dirò, qualcosa c’è che desidero da te…
Una fetta di limone, una fetta di limone,
una fetta di limone, una fetta di limone nel tè.
(E.Jannacci, “Una fetta di limone” in Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, 1960, Ricordi)
It’s tea time… e intanto gli Inglesi ci mettono il latte
Gli Italiani sono soliti aromatizzare e profumare la tipica bevanda inglese con una fettina di limone, ma gli Inglesi non condividono questa abitudine e aggiungono infatti un po’ di latte, specialmente al tè nero. Questa usanza sarebbe stata diffusa dal Signor “Tè” in persona, Sam Twining, per raffreddare le tazze ed evitarne la rottura, una volta versata l’acqua bollente.